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Le Fate
Mezzaluna sdraiata in un
letto di stelle sussurra al mio amore segrete parole.
Mezzaluna che ispiri poemi agli amanti sussurra al mio
amore di spazi infiniti fra Venere e Marte di neri
pianeti di oscuri universi senz'anima e nome. Mezzaluna
d'argento nascondi gli orrori sussurra al mio amore di
draghi e di umani di maghi e di streghe di angeli e
demoni di vermi e mannari di elfi e di nani di fate e
vampiri. Mezzaluna addormentata illumina il buio di una
notte stellata sorridi agli amanti e mandagli un raggio
di luce "fatata".
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....Le fate...un mondo incantato
Cerca di non far rumore,
potresti spaventarle! - - Chi? - - Le fate! In questo bosco ce ne sono a
migliaia, forse le ultime fate rimaste sulla terra, forse... - Oh! Io non credo
nelle fate, sono solo favole per bambini. - - Ne sei certo? Ho sentito dire che
un umano che entri nel loro regno e accetti i doni che gli vengono offerti o
mangia e beve dei frutti della terra fatata, non possa più fare ritorno al
mondo degli uomini, oppure, se le fate un giorno dovessero lasciarlo tornare
sui propri passi, lui troverà i suoi parenti e i suoi amici morti di vecchiaia
e il mondo cambiato. Un anno passato nel regno delle fate equivale a molti anni
passati nel regno degli umani. - - Sono solo sciocchezze! Le fate non esistono,
come non esistono gli unicorni, i folletti, i draghi e tutte le altre
stupidaggini che vengono raccontate ai bambini la sera per farli addormentare.
Anzi, sai che ti dico? Non ho tempo per stare ad ascoltare le tue fantasie; ho
tante altre cose da fare. Io torno in città; queste passeggiate in campagna
serviranno anche a tonificare i polmoni, ma sono così noiose! - - Va bene,
torniamo indietro. In fondo credo tu abbia ragione: le fate non esistono...
Passi che si allontanano,
il rumore di un motore, poi di nuovo silenzio. Il giorno si tramuta in sera e
dita violette solcano il cielo infiammandosi ai raggi obliqui del sole morente.
Nel bosco cala la notte. Le lucine delle lucciole si muovono al ritmo del
frinire dei grilli; l'aria è colma dei profumi del giorno, quelli che il sole
ha distillato dalle corolle dei fiori e dalle essenze vegetali. La luna sorge
liberandosi dall'intrico dei rami di una vecchia quercia e i suoi raggi d'opale
arrivano a toccare il suolo, rivelando un sentiero nascosto ad occhi umani. Ai
bordi del sentiero, timido, appare il primo cappellino a punta: una rossa
digitale rovesciata e sotto il sorriso furbo in un faccino di bimbo. Risolini
iniziano ad echeggiare lungo il sentiero, lucine veloci che incrociano la
strada di luna, trilli e squilli di campanelle, sussurri che conducono dritti
nel cuore della terra delle fate. Il portale è un Cerchio magico, delineato dai
cappelli pallidi dei funghi. Oltre c'è Faerie, terra di sogno e di magia. Un
canto s'alza nella notte:
"Faerie, terra d'incanti. Dammi la forza di vivere, oh Madre! Voglio
ancora intrecciare corolle con i fiori del tuo grembo, ammaliare i mortali col
tuo nettare, comandare al tempo.
Faerie, terra di meraviglie. Lascia che io danzi per te, una e mille notti
ancora. Le mani protese al cielo, le ali frementi pronte a spiccare il volo.
Lascia che io corra sulle tue verdi distese.
Faerie, terra di ricordi, dove i ricordi valgono quanto la fiamma tremolante di
una candela. Domani, solo il domani conta e non voltarti indietro, viandante, o
te ne pentirai.
Faerie, terra dei nostri avi. Accogli i nostri doni. Ghirlande e frutti e
canti. Danzeremo fino al sorgere del sole e poi... e poi spariremo di nuovo e
torneremo ancora, come marea che avanza e si ritira per poi tornare... per
sempre..."
E tu, credi nelle fate?
- Ascolta la mia voce, viandante, segui il sentiero e non voltarti... mai!
“Quando il primo bambino rise, la sua risata si infranse
in mille e mille piccoli pezzi,che si dispersero
scintillando per tutto il mondo:così nacquero le
fate.”
Su ali di fata ho posto un
pensiero, che voli nel buio e trovi il sentiero,
con battito alato gli venga lasciato, sul volto lontano il bacio donato.
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